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VILLA SPET

  • Immagine del redattore: URBEX AMENTES
    URBEX AMENTES
  • 18 lug 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

"entriamo o non entriamo? entriamo o non entriamo?... ..." È esattamente la domanda che ci siamo posti più di una volta prima di inoltrarci all'interno.

Questa volta ci siamo avventurati un pò oltre i nostri confini, quelli che definiremo comfort zone. Siamo in provincia di Alessandria, è domenica ed in giro non c'è anima viva.

Di questa villa non ho trovato nessuna informazione su internet (ma niente di niente). Parcheggiata la macchina, imbocchiamo a piedi il viale alberato che porta alla villa (ad ogni tre passi uno spruzzo di autan).

La prima cosa che ci insospettisce è il trovare una zona "barbeque" improvvisata,con appeso uno striscione con scritto Buon compleanno. Poco più avanti, tra la vegetazione, intravediamo le mura perimetrali ed il portone con un catenaccio (nuovo) sganciato.

Apriamo il portone e le prime cose che vediamo sono cataste di materiale vario abbandonate un pò ovunque.

In quel momento incominciamo a sospettare che la villa in qualche modo possa essere occupata.

All'interno è pieno di rovi ed erbacce, ma ciò nonostante si riescono ad ammirare i bellissimi alberi. Finito il filare, dai rovi sbuca una colonna in pietra alta 4 metri e subito dopo ci ritroviamo davanti all'ingresso della struttura.

Probabilmente per colpa dell'autosuggestione, per via della maestosità e spettralità della villa e per la paura di trovare qualcun'altro all'interno, ci ritroviamo a riproporci la fatidica domanda "entriamo o non entriamo?". ENTRIAMO! Esclusa la possibilità che ci fosse qualcuno al suo interno (per tutte le ragnatele che mi sono preso in faccia passando tra le porte), iniziamo la perlustrazione un pò più a cuor leggero. Non saprei dire quale fosse la funzione di questa struttura, ma al pian terreno troviamo la rampa delle scale, una specie di spogliatoio con due docce e tre bagni, la cucina con tanto di cantina ed una cappella (semidistrutta).

Al primo e secondo piano troviamo molte stanze semplici con parecchi bagni, mentre al terzo piano inizia lo stupore: tutte le stanze sono affrescate (ognuna diversa dall'altra) con i colori ancora vivi e brillanti. Ma la parte più preziosa è data dai due saloni: entrambi di metratura simili, si presentano con un soffitto altissimo,affrescato e con delle portefinestre ampie che lasciano passare molta di luce (le foto parleranno da sole). Infine imbocchiamo l'ultima rampa di scale che porta nel sottotetto. Con piacere scopriamo che almeno il tetto era stato rifatto e molto probabilmente erano anche iniziati dei lavori di ristrutturazione.

Ciò nonostante anche per essa il destino sembra segnato, perchè come detto precedentemente, parte della struttura incomincia a crollare.

Speriamo che possa resistere il più a lungo possibile e che magari qualcuno provi a recuperarla seriamente. In ogni caso siamo felici di poter lasciare una testimonianza prima che tutto sia irrimediabilmente compromesso.

Se qualcuno di voi dalle foto riconosce questo posto e ci vuole dare qualche informazione, ne saremo davvero felici.

URBEX AMENTES


 
 
 

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